Sempre più genitori decidono di avvicinare i loro bambini ad un corso di yoga o, in generale, alle discipline olistiche.
Come mai, si domandano i dubbiosi, è necessario insegnare a rilassarsi a chi sta attraverso la fase della vita più libera e spensierata? La risposta obiettiva è che ormai anche i più piccoli sono stressati, spesso impegnati in mille attività extra-scolastiche e sempre più tecnologici.
Quando si pensa ai figli bisogna tener conto degli adulti: spesso occupati in lavori con orari rigidi sono costretti a portare i bambini in corsi e gruppi che li tengano impegnati più ore possibili, divisi tra scuola, nonni, spesso baby sitter o altre persone a loro dedicate.
Questo porta il bambino ad essere sempre “pieno”, ad avere l’impressione che ogni ora, ogni giornata, ogni settimana vada pianificata.
Tutto ciò pare semplice e pratico per gli adulti, ma comporta in realtà la perdita di una caratteristica fondamentale dell’infanzia: la spontaneità.
Nulla è più libero, lasciato al caso, naturale.
I “grandi” hanno preso un ritmo veloce, frenetico, compulsivo, a volte e tendono per necessità o confusione ad inserire i bambini nello stesso meccanismo.
Non tutti per fortuna.
Ci sono i genitori più saggi, quelli che magari hanno provato sulla propria pelle una crisi interiore, un dubbio, hanno capito che a volte rallentare e selezionare gli impegni è il modo migliore alla fine per risparmiare tempo ed energie. Le tante persone che hanno trovato beneficio grazie ad un corso di yoga, di Tai chi, di meditazione.
I più bravi avranno imparato un metodo ed avranno cercato di avvicinare i figli, come una pratica naturale, come infatti lo è ancora in tante popolazioni orientali.
Praticare yoga insieme, la sera per conciliare il sonno, o svegliarsi la domenica con le posizioni degli animali della tradizione taoista, queste e tante altre sono buone abitudini delle famiglie di questa epoca “acquariana”.
I tempi sono mescolati, confusi, connessi sempre e spesso troppo, allora prendiamo almeno il meglio da questa contaminazione!
Iscrivere un bambino ad un corso di yoga è veramente un grande dono.
Già dai primi anni di età potrà imparare a prendere consapevolezza del proprio corpo, a sviluppare concentrazione, a trovare uno spazio interiore assolutamente personale e infinito.
Capiterà a tutti, anche ai più fortunati, di avere momenti di smarrimento in cui neanche i genitori potranno aiutarlo, pensiamo a quando sono gli adulti stessi fonte di dispiacere magari per una incomprensione o nel periodo di crisi coniugali.
La pratica yoga insegna ad essere più autonomi e liberi, ad ascoltare gli altri ma non lasciarsi influenzare, ad amare il proprio corpo entro i suoi limiti; pensiamo quindi a quanto potrà essere utile per non subire violenze psicologiche, cadere trappola di condizionamenti forti o bullismo molto frequenti, purtroppo, tra i giovani.
Il bambino ha inoltre una capacità a volte perduta dall’adulto: la capacità di immedesimazione, ecco perché visualizzare una “sfera di luce” protettiva, o restare fermi nella posizione del “guerriero”, porterà il piccolo grande praticante a trovarne un reale beneficio.
I bambini possono dire tranquillamente che la loro matita è una bacchetta magica, perciò saranno bravi a giocare con le posizioni dei fiori, degli animali, a respirare sentendo l’energia che cresce, e riscoprendo, così, quanto la vita e l’infanzia siano preziose, poiché si vive nel QUI ed ORA.
Naturopata e Counselor olistica
Pratica yoga dall’età di nove anni ed è attualmente Trainer di Maitri Yoga.
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